Chi è la Dama con l’ermellino di Leonardo?

Siamo attorno al 1489-90 e Leonardo Da Vinci si trova a Milano a servizio di Ludovico il Moro. Viene scelto non solo in quanto geniale inventore e artista, ma anche per organizzare feste e spettacoli teatrali (pare inoltre che Leonardo amasse cucinare dolci sperimentando sempre nuove ricette). Proprio tra le mura del Castello Sforzesco realizza alcuni dei dipinti più famosi, tra questi la misteriosa e affascinante Dama con l’ermellino.

Il ritratto

Il genere del ritratto era molto in voga nel Rinascimento e Leonardo ne fu un grande maestro. Quest’opera apparentemente semplice rispetta i canoni tipici: inquadratura a mezzo busto, volto di 3/4, un elegante abito arricchito da gioielli e acconciatura sobria. In particolare qui vediamo la cosiddetta treccia alla spagnola, mentre gli altri capelli sono fermati da un velo trasparente e un nastrino nero che stringe la fronte. L’abito è in velluto rosso e blu, aperto sulle maniche, con altri nastri neri e leggere decorazioni dorate.

La carnagione è chiara e luminosa, la bocca piccola e gli occhi marroni, ma chi è questa bella fanciulla?

Dama con l'ermellino

L’identità della Dama con l’ermellino

Si ci è a lungo chiesti quale fosse il nome di questa dama misteriosa. Adesso sappiamo con sicurezza la risposta: è Cecilia Gallerani, amante di Ludovico.

La scoperta della sua identità ha permesso di scoprire il perché di altri dettagli dipinti da Leonardo. La scelta dell’ermellino, infatti, non è casuale, d’altronde, oggi come allora, non si trattava di un tipico animale da compagnia. In quegli anni Ludovico era stato insignito dell’ambito titolo di cavaliere dell’ordine degli Ermellini che segnava l’alleanza tra Milano e il Regno di Napoli. Proprio in occasione di questo evento il duca commissiona a Leonardo questo ritratto con l’ermellino in braccio alla sua amata Cecilia. Inoltre, si è notato che in greco il nome dell’animale è “galè”, parte iniziale del suo cognome.

La giovane ragazza, nata a Milano nel 1473, era di nobili origini e appassionata di poesia, passione che condivideva con Ludovico. I due si conobbero da giovanissimi poiché la famiglia di Cecilia lavorava alla corte degli Sforza. Probabilmente la loro relazione era iniziata già prima che entrambi contraessero matrimonio: Ludovico sposò Beatrice d’Este nel 1491, Cecilia dovette sposare Giovanni Stefano Visconti. Nonostante i matrimoni, che al tempo erano più che altro accordi di convenienza, il rapporto tra Cecilia e Ludovico continuò poiché basato su un reale legame d’amore. Ed è per questo che Ludovico sceglie il suo bel volto da far ritrarre a Leonardo per celebrare il riconoscimento ottenuto.

Il momento scelto da Leonardo

Se osserviamo con attenzione la posizione e i gesti di Cecilia, possiamo notare che non si tratta di un ritratto come tanti altri: la donna non è ferma, in posa guardando il pittore, ma si gira verso destra. Cosa sta guardando? I suoi occhi non sono persi nel vuoto, ma Leonardo sceglie di rappresentare un momento ben preciso in cui Cecilia guarda qualcosa, o meglio qualcuno.

Si pensa sia molto probabile che in quel momento fosse entrato nella stanza proprio Ludovico e, sentendolo, si sia istintivamente girata sorpresa e abbia anche accennato un leggero sorrisetto. Il rumore però non fa muovere solo Cecilia, bensì anche l’ermellino che, invece di stare appoggiato tra le sue braccia, si solleva e guarda anche lui verso destra per scoprire l’intruso. Quando l’animale si alza, la mano di Cecilia subito lo trattiene ed è per questo che si sposta dalla tradizionale posa composta.

Questo ci dimostra come il dipinto sia in realtà rivoluzionario rispetto ai suoi precedenti: è ricco di dinamismo, vivacità ed è realizzato in un momento spontaneo, vero, in cui viene colto il vispo ermellino e Cecilia col suo sguardo innamorato.

La storia successiva del dipinto

Dopo che fu realizzato, il dipinto e la maestria di Leonardo furono celebrati da tutti coloro che avevano l’occasione di vederlo per la sua eleganza e bellezza “da far invidia alla Natura”. Negli anni successivi però si perse il nome dell’autore e l’opera fu quasi dimenticata.

Sappiamo che nel 1801 faceva parte della collezione Czartoryski e che i nazisti la trovarono nel castello di Wawel, in Polonia. Proprio durante il suo soggiorno in Polonia è stata aggiunta la scritta in alto a sinistra che riporta la firma e il titolo “La bella Ferronnière”. Si tratta però di un errore, poiché la Bella Ferronnière è un’altra opera di Leonardo, conservata ora al Louvre e che ritrae probabilmente Lucrezia Crivelli.

Ad oggi la Dama con l’ermellino è stata acquistata dallo stato e si trova al Museo Nazionale di Cracovia.