Gustave Courbet tra realismo e scandali

Nato a Ornans nel 1819, Gustave Courbet è stato il pittore francese padre del realismo. Questo movimento pittorico era basato sulla rappresentazione fedele della realtà: dipingere ciò che si vede senza abbellimenti. Ed è così che Courbet si dedica ai paesaggi naturali, animali, ma anche figure umane. I suoi soggetti furono principalmente gente del popolo, di qualsiasi classe sociale: umili lavoratori o prostitute, che diventano soggetti degni di essere dipinti… per questi motivi molte opere furono considerate scandalose.

“Gli Spaccapietre”

Courbet e la natura

I paesaggi di Courbet sono ricchi di dettagli: il pittore prestava estrema attenzione nel rappresentare gli alberi, le onde, le nuvole, i sentieri, così com’erano, con le loro imperfezioni, asimmetrie e sfumature di colori. In questo modo enormi tele hanno come soggetto esclusivamente la natura.

Egli riteneva che tutto ciò che non è visibile agli occhi non è vera arte.

L’atelier del pittore

Si tratta dell’opera più celebre di Gustave Courbet ora conservata al Musée d’Orsay di Parigi. Viene realizzata nel 1855 ed esposta a una mostra personale organizzata da Courbet stesso come segno di protesta contro i critici del tempo. All’esposizione universale di Parigi, infatti, venivano apprezzate le opere romantiche, i soggetti storici dipinti da Delacroix o Gericault, mentre erano rifiutate le rappresentazioni di temi umili, della realtà quotidiana. Così Courbet allestisce il suo “pavillon du Realism”, un capannone all’esterno dell’esposizione ufficiale per poter mostrare le sue opere. Da qui prende il nome il movimento del Realismo.

Gustave Courbet

Ma torniamo all’opera. Qui viene ricreato il suo studio con Courbet al centro mentre dipinge uno dei suoi paesaggi. Accanto a lui una donna svestita: è la nuda verità, spogliata da ogni eccesso per mostrarsi così com’è agli occhi degli uomini. Guarda attentamente il quadro un bambino: i suoi occhi sono innocenti, non corrotti dall’opinione pubblica e quindi anche il bambino simboleggia la verità.

Attorno alla scena centrale, il pittore inserisce i personaggi che avevano influenzato la sua arte dividendoli in due gruppi.

A sinistra coloro che avevano criticato le sue opere, le persone povere di cultura, che pensano alle cose materiali e che sono morte dentro. Qui vediamo ad esempio un teschio posto sopra una pila di giornali che simboleggia la morte delle idee.

A destra troviamo le persone che avevano sostenuto Courbet, coloro che vivono la vita e sono virtuose. Vediamo Baudelaire mentre legge, pittori, collezionisti, amici e anche una coppia di innamorati vicino alla finestra che rappresentano l’amore libero.

Le donne di Courbet

Mettendosi dalla parte del popolo, degli umili, coloro che faticavano a sopravvivere, Gustave Courbet portò avanti una denuncia sociale. Tra i soggetti più rappresentati ci furono le donne, raffigurate nude, in pose sensuali e provocanti, che non nascondono la loro sessualità. Ovviamente queste furono le opere più scandalose per i critici e l’opinione pubblica.

Prendiamo ad esempio Ragazze sulla riva della Senna, 1856-57:

Due donne sdraiate sul prato, vestite con eleganti abiti, cos’hanno di sconvolgente? Sono due prostitute esauste dopo aver esercitato la loro professione. In primo piano possiamo vedere che la ragazza si è sfilata il corsetto e quindi i vestiti colorati e ricchi servivano per attrarre i clienti.

Gustave Courbet

Altri dipinti di Courbet erano anche molto più espliciti: fanciulle nude mentre stanno per fare il bagno, sdraiate tra le lenzuola, fino al dettaglio delle parti intime in L’origine del Mondo per dimostrare come qualsiasi soggetto possa essere arte, nonostante l’immenso scalpore.